Il Prof. Fjodor Montemurro presenta l’Odissea, il poema del “nostos”

I temi dell’Odissea come il viaggio, il dover lasciare la patria e affrontare pericoli inauditi, sono di grande attualità in questi tempi di pandemia, di guerra in Europa, di accoglienza di profughi e rifugiati, di desiderio di tornare in patria per vivere in pace con i propri cari. Ma anche il senso dell’avventura e dell’esplorazione di mondi sconosciuti sono argomenti di grande fascino ai quali i ragazzi delle classi prime della secondaria di primo grado Nicola Festa di Matera hanno lavorato il 30 marzo, accompagnati in modo magistrale dal prof. Fjodor Montemurro, professore ordinario di italiano e latino al liceo “Tarantino” di Gravina in Puglia, membro del comitato della Certificazione della Lingua Latina presso l’Università della Basilicata e Presidente della Società Dante Alighieri per la Delegazione di Matera. Referente dell’iniziativa è stata la prof.ssa Lucia Carone.

Gli alunni di prima B hanno introdotto l’argomento presentando un loro prodotto digitale nel quale i personaggi dell’Odissea prendono vita e rispondono ad una intervista immaginaria. Testi, effetti, riprese e montaggio a cura dei ragazzi, che però, per dare voci più credibili ai nostri eroi, hanno fatto lavorare i loro genitori che si sono lasciati coinvolgere attivamente. Il professor Montemurro ha spiegato in modo accattivante il viaggio di Ulisse nell’Odissea. La parola “nostos”, termine che in greco significa viaggio, è anche all’origine della “nostalgia”. Nostos quindi non è solo il viaggio vero e proprio, ma anche il moto di ricerca, il desiderio del ritorno, il senso dell’esilio. L’itinerario di Ulisse non consiste dunque solo nel raggiungimento di un porto finale, la sua nativa Itaca, bensì nel superamento di mille prove e pericoli, che gli costeranno la vita di molti compagni. L’eroe omerico deve affrontare maghe e mostri e deve resistere a diverse tentazioni, come quelle offertegli dalle Sirene e da Calipso.

Il poema rivela la varietà di atteggiamenti che assume Odisseo durante il suo peregrinare: la tenacia nel sopportare le avversità naturali, l’astuzia nell’aggirare difficili imprevisti, l’audacia nel valicare la sfera del conoscibile oltrepassando le Colonne D’Ercole o scendendo negli Inferi, l’abilità retorica nel narrare le varie tappe del suo errare. Il re di Itaca rientra nella sua terra con un bagaglio carico di esperienze, di avventure e disavventure che hanno arricchito la sua persona e sviluppato le sue capacità intellettive e le sue qualità morali. Ulisse rappresenta l’intelligenza e la curiosità, è un personaggio assolutamente moderno e molto complesso capace ancora di affascinare i lettori.

L’Odissea è anche una grande metafora del viaggio della vita. Utilizzare il linguaggio metaforico aiuta la visione di mondi alternativi e immaginari, ma anche a comprendere più a fondo se stessi e le proprie possibilità espressive, quindi a ripensarsi grazie alla parola. Non è sempre facile spiegare le diverse situazioni della vita; l’uso di simboli e immagini aiuta a trasformare l’esperienza in qualcosa di nuovo. È il cambiamento del punto di vista che può aprire nuove porte alla conoscenza e aiutare a trovare soluzioni prima insperate.