L’attrice e regista Kiana Tajammol e la giornalista Antonella Ciervo parlano con i ragazzi della Nicola festa sul tema della condizione femminile in Iran
Negli ultimi quindici giorni, migliaia di persone sono scese in piazza in Iran per protestare contro le rigidità del regime e la soppressione dei diritti che dura da oltre quarant’anni. Le proteste, nate dopo la morte di Mahsa Amini, una ventiduenne accusata di non aver indossato il velo in modo corretto e per questo “rieducata” fino a morire per le violenze ricevute, si sono diffuse in tutto il Paese e anche nelle principali città occidentali. L’I. C. Minozzi Festa ha invitato due figure autorevoli di donna, l’attrice e regista Kiana Tajammol e la giornalista Antonella Ciervo che hanno incontrato i ragazzi di seconda e terza media, per parlarne. L’incontro è stato introdotto dalla dirigente scolastica Maria Rosaria Santeramo.
A differenza del passato, le proteste di questi giorni appaiono più ampie e diffuse in tutte le fasce sociali e le diverse etnie, ma la caratteristica principale è quella di essere essenzialmente una protesta al femminile. Dalla Rivoluzione Culturale attuata nel ’79 dell’Ayatollah Ruhollah Khomeini, le donne hanno visto i loro diritti e le loro libertà assottigliarsi sempre di più. Lo slogan che viene dalle strade di Teheran è “Donne, vita, libertà”, con le giovani che sventolavano i loro hijab e li bruciavano davanti alla polizia. In occidente le donne si tagliano ciocche di capelli in piazza, in segno di solidarietà. Star del cinema e personaggi dello sport twittano messaggi di sostegno ai manifestanti.
Il dolore per la morte della giovane donna curda, divenuta l’emblema dell’ingiustizia quotidiana a cui ogni iraniana è soggetto, si unisce ai tanti problemi che l’Iran deve affrontare oggi, come l’aumento dell’inflazione, la crisi ecologica e la mancanza di partecipazione democratica. Il governo ha reagito con l’esasperazione delle restrizioni all’uso di internet e con il ricorso alla carcerazione di oppositori e di giornalisti iraniani e stranieri.
Kiana Tajammol, nata il 9 febbraio 1988, è un’attrice, regista e artista visiva iraniana. Ha iniziato la sua carriera di attrice nel 2008 insieme ad un collettivo di attori e attrici dell’Università d’Arte di Tehran. A causa della censura in Iran, hanno organizzato serate teatrali clandestine, interrotte dopo la repressione del Movimento Verde nel 2009. Nel 2011 si è trasferita a Milano, dove ha studiato Nuove Tecnologie dell’Arte all’Accademia di Brera. Ha iniziato la sua carriera come regista di documentari freelance e artista visiva in collaborazione con musicisti della scena elettronica milanese. I suoi lavori si occupano principalmente di questioni di ingiustizia sociale e collabora con ONG, media indipendenti e organizzazioni per i diritti umani.